Regolamentazione gioco fisico e online, quali novità? La risposta del Commissario Breton

Il gioco digitale è uno dei passatemi più amati dagli italiani, specialmente da quando – in corrispondenza della pandemia da Coronavirus – il settore online ha assunto un ruolo sempre più predominante fino a diventare la punta di diamante di un’intera filiera produttiva. Tuttavia, è bene rendersi conto dei pericoli che il gioco può provocare, anch’essi accentuati dalla pandemia, dalla solitudine causata e dalle incertezze nei mesi del primo lockdown.

Il più grande di questi pericoli è sicuramente lo sviluppo di una dipendenza che si identifica con il termine ludopatia, il desiderio patologico di giocare senza freni. Il rischio di sviluppo di una dipendenza esiste, ma gli sforzi profusi da parte di tutti gli operatori fungono da deterrente in molti casi.

Tutti gli esponenti del settore, infatti, si sono adoperati con cambiamenti e investimenti tecnologici per garantire la maggior tutela e salvaguardia della salute dell’utente: sfruttando le ultime innovazioni dell’intelligenza artificiale, si possono tracciare schemi di comportamento pericolosi per gli utenti e intervenire.

Regolamentazione ludopatia, quali novità?

Come funziona, tuttavia, la regolamentazione dall’alto in merito alla tutela della salute? Nelle linee guida proposte dalla Commissione Europea il rischio di ludopatia è sempre menzionato e centrale, eppure non esiste una normativa UE specifica per il settore gambling. Di fatto, gli Stati membri dell’unione possono decidere autonomamente le loro regolamentazioni, purché restino in linea con le norme sul mercato interno nel trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.

In Italia, il regolatore ha introdotto il Registro Unico per gli operatori di gioco, nell’ottica di contrastare eventuali infiltrazioni criminali e di assicurare trasparenza. In direzioni similari si sono mossi altri enti regolatori di altri Stati. Nelle ultime settimane, però, la svolta.

Il Commissario Breton è stato categorico. La Commissione Europa ha deciso di non prevedere nel prossimo futuro di effettuare una valutazione della raccomandazione sui principi per la tutela dei consumatori e dei giocatori di servizi di gioco d’azzardo online e per la prevenzione dei minori dal gioco d’azzardo online. In soldoni: non verranno previsti nuovi registri per l’autoesclusione dal gioco, sia per quanto riguarda i casinò fisici che quelli online